domenica 29 novembre 2015

La prova del fuoco del 1068

Nel medioevo capitava che, con una prova estrema, qualcuno per dimostrare qualcosa si sottoponesse al giudizio divino.
Sembra che questa pratica avesse origini longobarde. Le modalità di tali prove estreme erano diverse. Una delle forme più ricorrenti era la c.d. prova del fuoco. A quanto pare ci furono alcuni casi nei primi tempi dell'Inquisizione.
Qualche volta talune di queste "prove" sono ricordate, magari in occasione di qualche manifestazione di stampo medievale. Fra queste c'è il caso del monaco Pietro che il 13 febbraio 1068 si sarebbe fatto una passeggiata sui carboni ardenti. La dimostrazione avvenne nei pressi di Firenze e con tale sistema il citato personaggio intendeva confermare alcune accuse nei confronti del vescovo della città toscana. L'esperimento indusse la popolazione a sollevarsi contro il vescovo Mezzabarba all'epoca sostenuto da Goffredo il Barbuto e Beatrice di Canossa.

locandina festa medievale in Scandicci anche in ricordo della prova del fuoco del 1068

Giovanni Gualberto, uno dei principali accusatori del vescovo Mezzabarba
Dipinto di Luca di Tommè (fonte wikipedia)


Il monaco in questione fu poi ricordato come Pietro Igneo e pare provenisse dalla nobile famiglia degli Aldobrandeschi. Secondo le cronache lo stesso morì in quel di Albano Laziale  dove fu vescovo fino al 1089 circa. Un dipinto di Marco Palmezzano fu dedicato alla sua prova del fuoco.

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